Reminiscenze
Reminiscences
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Reminiscenze
In questo periodo difficile della mia vita, segnato dal lutto per la perdita della mia adorata madre, ho trovato conforto e rifugio nel disegnare fiori, sia quelli del giardino che quelli presenti sui tappeti persiani.
Il tappeto è un compagno silenzioso, ci avvolge e ci accoglie ogni volta che vi appoggiamo i piedi. Ha osservato con noi numerosi avvenimenti che diventano memorie, belle e brutte, e in qualche modo, nelle sue forme di fiori calpestati, custodisce quei ricordi. Io prendo queste forme di fiori dal tappeto, che per me sono come i miei ricordi: a volte nitidi, altre volte sfocati, alcuni meravigliosi, altri amari. È una sorta di terapia tra me e l’immagine di quel tappeto. L’arte è strana; ma, forse, noi esseri umani lo siamo ancora di più.
Siamo esseri soggettivi quando si tratta di conservare e raccontare i ricordi, li modelliamo un po’ a nostro piacimento. Anch’io, a volte, mi attengo fedelmente alle forme dei fiori, altre volte no. A volte siamo noi a calpestare i ricordi, altre volte sono i ricordi a calpestare noi, avvilendoci o esaltandoci.
La vita è come un tappeto colorato, pieno di fiori (ricordi), ed è bello, ogni tanto, osservarlo da lontano per coglierne l’intero disegno.
In questo tappeto, a metà, si trova una simmetria che rappresenta il ricordo. Il ricordo è una dualità: tra me e un’altra persona, tra me e un’altra cosa, tra me e la natura, e a volte tra me e me stesso; forse anche l’io è un dualismo. La simmetria può essere molto fedele all’altro lato, altre volte meno, e a volte per niente.
Alireza Mohtashami
2024
English
Reminiscences
In this difficult period of my life, marked by the grief of losing my beloved mother, I have found comfort and refuge in drawing flowers, both those in the garden and those on Persian rugs.
The rug is a silent companion, wrapping us in its embrace and welcoming us every time we step on it. It has witnessed many events with us that turn into memories, both beautiful and painful, and somehow, in its trampled floral designs, it preserves those memories. I take these floral patterns from the rug, which for me are like my memories: sometimes vivid, sometimes blurred, some wonderful, others bitter. It is a kind of therapy between me and the image of that rug.
Art is strange, but perhaps we humans are even stranger. We are subjective beings when it comes to preserving and recounting memories, shaping them to our liking. I, too, sometimes stick faithfully to the shapes of the flowers, other times I don't. Sometimes we tread on memories, other times memories tread on us, humbling or uplifting us.
Life is like a colorful rug, full of flowers (memories), and it is nice, every now and then, to observe it from afar to grasp the entire pattern.
In this rug, halfway through, there is a symmetry that represents memory. Memory is a duality: between me and another person, between me and another thing, between me and nature, and sometimes between me and myself; perhaps even the self is a dualism. The symmetry can be very faithful to the other side, sometimes less so, and at times not at all.
Alireza Mohtashami
2024