top of page

Hair Studio Uomo & Donna

Firenze

Se desideri acquistare qualsiasi opera d'arte, contattami direttamente utilizzando il pulsante di chat.  

Il costo della spedizione non è compreso nel prezzo dell'opera e dipende dalla destinazione.

Misure personalizzabili su vari materiali. Puoi avere la tua edizione di alta qualità/stampa fine art su carta certificata / plexiglass / forex / alluminio.

* Solo per questa mostra ci saranno prezzi speciali per un periodo limitato!

  • Instagram

  Statement & Concept  

Sublime XXI

Fluid art? The marble? The pursuit of richness? The world inside the geodes and volcanic stones?

Or maybe the "beauty" of water pollution filled with fuel oils?

Maybe this reminds us of a magical and colorful world? Drug? Escape from reality? Or from everyday life?

Creating randomness together with authority through colors.

It reminds us of a world so real and so unreal at the same time.

We humans love to mix! We tend to mix more things together ever since we are children. We mix both concrete and abstract things.

Mixing means that there are at least two or more elements, and non-mono, which are joined slowly, sometimes in a dizzying way (like liquids), which can be mixable or not. This perhaps means that mankind likes to see different elements together and united. The variation, the diversity actually tend to become one, mono.

There is neither black nor white in the world; Both exist and the nuances exist between them. There are also other colors and their shades. They can be mixed to create almost infinite shades.

We like Fluid Art because it's fascinating, it's simple, it's so understandable visually, despite the fact that it doesn't look like any everyday things or anything figurative. Perhaps it activates an ancient gene that reminds us of uncontaminated nature, poisonous animals, poisonous plants, molds, ocean waves or volcanoes. It is a fascinating alarm, it is sublime. It is seeing the colors that embrace, kiss and unite despite the difference and the contrasts between them, without totally losing their origins of color but partially starting to mix with neighboring colors creating new shades.

They remind us of richness but also simplicity at the same time. The continuity of the movement but also the stillness. The mono-dimensionality but also the polydimensionality. It is a dichotomy but also a strong unity. It is mysterious but in reality it hides nothing.

 

Fluid art is so popular but despite so many repetitions it maintains its fascinating rarity.

Fluid art is a pollution of art through art! It is the world between the artist and the non-artist. It is the representation of the human in the twenty-first century that mixes everything together, it’s fast and simple, it’s superficial and it loves the immediate visual beauty.

Alireza Mohtashami

Sublime XXI Alireza Mohtashami Artwork

Intimo

Quando guardiamo negli occhi di una persona in realtà guardiamo solo uno dei suoi occhi. L’occhio è intimo, più intimo dei genitali. L’occhio è un universo con un black hole nel mezzo. L’occhio è delicato e viene protetto dalla sua palpebra ancora più delicata. Le ciglia sono intime.  

 

Il fiore è intimo. È delicato. È complesso. Profuma di morbido. Ogni fiore è un universo di per se, come l’occhio. Universi paralleli che convivono insieme. Il fiore elegantemente è volgare e con i suoi colori fuori si esibisce per riprodursi più possibile. Con il suo profumo canta ad alta voce ed incanta. L’ape assaggia un po’ un fiore e poi quello accanto e magari torna di nuovo da lui.  È tutto così perverso, godurioso e poetico. Un’orgia poetica!  

 

Baciare gli occhi. Toccare la palpebra con le labbra. Toccare e incastrare le ciglia tra persone appena baciate. Baciare con gli occhi aperti. Prendere l’energia dell’”universo” della persona appoggiando la fronte di uno alla fronte dell’altro.   

 

La sensazione di sonder!  

 

Guardare l’occhio che piange è intimo. Guardarlo sorridere con gli occhi è intimo.  

 

Intimo è una parola che esprime l’interiorità delle persone. l’interno delle anime, un interno profondo. È profondo e misterioso come la pupilla. La pupilla è intima.   

 

Gli occhi sono intimi.  ​ 

Alireza Mohtashami

Intimo-2.jpg
Intimo-5.jpg

Evergreen me!

Che cos’è? Filo di neon o dipinto? Fatta a mano o digitale? NFT? O una stampa? Una finta luce di neon che non si illumina da sola?

 

Sai, se io fossi un occhio gigante e guardassi noi in terra, sembreremo una “minestrone”. C’è di tutto e tutto: Umani, animali, insetti, piante, tanta acqua e tanta terra. Guerre e guerre e guerre! Mondo naturale e mondo costruito. Soldi soldi e soldi. Digitalizzare tutto. Cryptografia, web3, social media, musica, pornografia, cartoni animati, un mondo finto in un mondo vero. Riscaldamento globale, diritti umani, terre ricche ormai svuotate, razzismo, omofobia, misoginia, spiritual awakening, karma, riti antichi persi e riti nuovi, religione religione religione, bombe atomiche e pistole!

 

 

Noi umani amiamo giocare e giocare e giocare in questa terra. Il problema è che bisogna dare un attimo di pace a noi stessi e alla nostra terra stanca. Ma siamo follemente ossessionati da questi giochi costruiti da noi. 

 

Gli animali hanno dei riti bellissimi. Si nutrano, sorseggiano l’acqua, si lavano, vivono nell’abbraccio della natura, a volte si aiutano e quando si feriscono iniziano a leccarsi le ferite. Un rito grandioso di “self love” e cercano di dedicare del tempo per potersi lavare dai dolori. 

Questa terra ha tante ferite, per colpa di noi umani. Lecchiamo la terra, tutti insieme, per noi, l’unica casa che abbiamo, senza confini finti e sotto un cielo immenso e vero!

Alireza Mohtashami

OurEyes-36jMuRgs.png

AM

 About 

Persian, Currently living in Florence, Italy. My art life has different dimensions: Sculpture, Installation, Photography, Video, Web Designing and Music.

Graduated from Accademia di Belle Arti di Firenze.
Master Degree in Visual Art & New Expressive Languages.

Collaborating with Marco Bechi, food & wine expert, blogger and critic since 2015.
Alireza Mohtashami
Alireza Mohtashami (1993)
bottom of page