Mi hanno chiamato Alireza. Sono senza mani, braccia ed orecchie. Non riesco a muovermi, non cammino, non sento e non vedo. Non parlo e non posso comunicare con nessuno. Non sento odori e non sento i sapori. Respiro e il mio cuore batte. Un’identità non definibile nella società di oggi. Gli umani nascono, danno loro subito una carta identità con i valori della norma, etichettati quasi sempre da una religione, genere e orientamento sessuale, stato economico e sociale. Poi vanno a scuola, vanno a lavorare e poi in pensione. E prima o dopo, muoiono. 
L’uomo vale solo se ha successo. 

La ruota è tra le invenzioni più importanti del progresso rivoluzionario dell’uomo. La sedia a rotelle per me è un’oggetto che definisce banalmente la società e la vita moderna dell’uomo.

L’uomo ha adorato sempre la natura così follemente che la sta rovinando. L’uomo pensa che il mondo è tutto ciò che vede, sente e tocca! L’uomo ha perso tutti i riti, ha perso lo scopo di rimanere umano e corre tutto il giorno per il denaro ed il suo successo. L’uomo vuole conquistare il sistema solare e probabilmente tutto l’infinito universo ma ancora non sa cosa deve mangiare. Ogni animale già sa cosa mangia o cosa no. L’uomo mangia qualsiasi cosa a seconda di dove è nato (la norma in quel luogo) e da cosa crede. 
L’uomo non deve perdere l’empatia. L’uomo non deve dimenticare i riti puri che faceva senza fare male a nessun essere vivente. 

Io, Alireza, seduto su questa sedia a rotelle fatta dall’umano tecnologico, non vado da nessuna parte. La natura mi fa compagna così tanto che divento essa!
Io divento una margherita, sorgo dalla terra verso il sole, verso l’energia e la luce. Sorridendo a tutto e a tutti fiorisco e continuo il circolo della natura. Io non muoio mai, solo cambio aspetto e mi sposto tra la terra e il cielo. La natura né muore né nasce. È solo una questione di tempo e di spazio.

2021

Alireza Mohtashami